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L'accesso intraosseo nell'emergenza sanitaria

di Guglielmo Imbrìaco, Giovanni Gamberini, Alberto Piacentini

 

 

L’infusione intraossea è una metodica introdotta negli anni ‘20 e proposta come accesso vascolare di emergenza nel trattamento dell’arresto cardiocircolatorio nel paziente pediatrico [1]. Le linee guida di European Resuscitation Council dell’autunno 2005 e diversi articoli e revisioni propongono l’accesso intraosseo per la somministrazione di liquidi e farmaci a pazienti in shock ipovolemico o in arresto cardiocircolatorio quando non è possibile ottenere in tempi brevi un accesso vascolare tradizionale [2.3]. La diffusione di nuovi device semplici e intuitivi, in alternativa a metodiche basate sulla forza manuale (aghi intraossei o cateteri venosi di grosso calibro), ha dimostrato che l’accesso intraosseo può essere una soluzione valida e rapida nel trattamento di pazienti in condizioni critiche. In particolare, oltre ai dispositivi precaricati B.I.G. (Bone Injection Gun), è disponibile sul mercato un trapano elettrico (EZ-IO) che consente di inserire un catetere metallico del diametro di 15 gauge nella spongiosa delle ossa lunghe in tempi estremamente contenuti, riportati da alcuni autori inferiori ai 30 secondi, con una percentuale di successo al primo tentativo del 97% [4,5].
Le sedi di inserzione indicate nel paziente adulto sono il grande tubercolo sulla testa dell’omero e la tibia prossimale (due dita sotto e due dita lateralmente alla tuberosità tibiale); con l’utilizzo di una sacca a pressione è possibile infondere farmaci e soluzioni fino a 160 ml/minuto [5].
La principale controindicazione all’infusione intraossea è la frattura del segmento osseo che si intende incannulare. Lo stravaso di liquidi, legato all’infusione a pressione, è una complicanza riportata in una percentuale del 12% mentre l’osteomielite risulta essere piuttosto rara (0,6%); l’embolia grassosa, documentata in modelli animali, non è mai stata riportata nell’uomo [1].
L’utilizzo dell’accesso intraosseo nell’emergenza sanitaria preospedaliera, ormai validato e condiviso per il trattamento del paziente adulto e pediatrico in arresto cardiocircolatorio o in grave stato di compromissione emodinamica può essere esteso a pazienti che presentano evidenti criteri clinici di gravità (fratture open book di bacino, fratture di due o più ossa lunghe, Revised Trauma Score <11, Glasgow Coma Scale <12 o ustioni profonde ed estese), associati a criteri ambientali/situazionali come l’ambiente impervio, l’incarceramento all’interno di veicoli deformati, l’ipotermia e il vestiario pesante o tecnico (ad esempio motociclisti e alpinisti) e criteri dinamici tradizionali di trauma maggiore (precipitazione, proiezione, sbalzamento e altri).

 

 

 

MATERIALI

 

Scarica la presentazione presentata a un auditi di formazione interna per il personale della U.O. Rianimazione - Terapia intensiva, ospedale Maggiore, Bologna, 10 febbraio 2011 (file PDF, 2,06Mb)

 

 

Scarica la presentazione presentata al Convegno Nazionale "L'intervento del sanitario sulla scena del crimine", Modena, 15 e 16 maggio 2009 (file PDF, 1,76Mb)

 

 

Visualizza o scarica il filmato sull'infusione intraossea su ossa animali


 

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Bibliografia

1- Marcia L Buck, Barbara S Wiggins, Jefferson M Sesler, Intraosseous Drug Administration in Children and Adults During Cardiopulmonary Resuscitation, The Annals of Pharmacotherapy, 2007 october, volume 41 (1679-86)
2- Nolan JP, Deakin CD, Soar J, Böttiger BW, Smith G; European Resuscitation Council, European Resuscitation Council Guidelines for Resuscitation 2005 Section 4. Adult advanced life support, Resuscitation. 2005 Dec;67 Suppl 1:S39-86
3- Denise M. Langley, Melina Moran, Intraosseous needles: they’re not just for kids anymore, Journal of Emergency Nursing, 2008 august (34:4)
4- Davidoff J, Fowler R, Gordon D, Klein G, Kovar J, et al, Clinical evaluation of a novel intraosseous device for adults: prospective, 250-patient, multi-center trial, JEMS 2005;30(10):suppl 20–23
5- Ong ME, Chan YH, Oh JJ, Ngo AS, An observational, prospective study comparing tibial and humeral intraosseous access using the EZ-IO, American Journal of Emergency Medicine, 2009 Jan;27(1):8-15